Ritrovo a Ferrara | ore 7.45 | parcheggio ex MOF
Ritrovo a Bologna | ore 8.45 | autostazione delle corriere, pensilina 25
«Il momento più alto nella storia artistica di Faenza si colloca negli anni che stanno fra il 1780 e il 1815. In quegli anni la città romagnola dialogava con il mondo, era uno snodo di avanguardia lungo l'asse europeo delle arti che aveva i suoi estremi cronologici da una parte nella Roma del Goethezeit e quindi della Kauffmann, di Füssli, di Flaxman, di Piranesi, dall'altra nella Parigi della Rivoluzione e dell'Impero e nella Milano del Regno Italico. In quegli anni la piccola città moltiplica palazzi che portano i nomi della nobiltà locale (Laderchi, Gessi, Conti, Cavina, Milzetti); palazzi che sono quanto di più squisito la civiltà neoclassica abbia prodotto in Europa» (Antonio Paolucci, in L’officina neoclassica, dall’accademia de’ pensieri all’accademia d’Italia, a cura di Francesco Leone, Fernando Mazzocca, catalogo della mostra, 15 marzo-21 giugno 2009, Cinisello Balsamo, Silvana Editore, 2009).
Sarà un itinerario davvero singolare e ricco di gemme d’arte ancora poco conosciute quello che ci svelerà lo storico del’arte Enrico Lucchese alla scoperta della Faenza neoclassica, uno dei più importanti centri europei per l’arte di fine Settecento. Cuore dell’escursione sarà la visita di alcuni palazzi pubblici e privati, edificati e splendidamente decorati da un’équipe di architetti e artisti italiani tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo.
La prima tappa sarà palazzo Laderchi – oggi di proprietà comunale, sede del Museo del Risorgimento e della Società Torricelliana di Scienze e Lettere – commissionato nel 1780 dal conte Ludovico Laderchi all'architetto bolognese Francesco Tadolini e costruito in forme neocinquecentesche. Nel 1794 il pittore piemontese Felice Giani – il più straordinario interprete della stagione neoclassica italiana – vi dipinse il salone delle feste con Storie di Amore e Psiche in collaborazione con il decoratore plastico riminese Antonio Trentanove.
A seguire, ci trasferiremo nella magnifica Galleria dei Cento Pacifici di palazzo Manfredi – sala un tempo destinata alla riunione dell’omonima magistratura oligarchica di origine cinquecentesca – progettata dall’architetto faentino Giuseppe Pistocchi – come vedremo, il principale artefice del volto neoclassico della città romagnola – per unire il fabbricato del Municipio a quello del teatro e decorata anch’essa da Felice Giani, in collaborazione con il quadraturista Serafino Barozzi, e da Antonio Trentanove.
La visita proseguirà con il Teatro Comunale «A. Masini», uno degli esiti più raffinati del Neoclassicismo faentino, originariamente progettato dal Pistocchi.
Il pranzo, in linea con gli intenti di Bel composto, si svolgerà in un sorprendente e raffinato ambiente neoclassico ricavato all’interno di palazzo Ferniani, famiglia faentina nota per la celebre produzione di ceramiche inaugurata nel 1693. I saloni al piano nobile, oggi sede di uffici, magnificamente decorati sullo scorcio del XVIII secolo, costituiranno la prima tappa del nostro pomeriggio.
Una breve passeggiata per corso Mazzini, una delle principali arterie della città e salotto neoclassico per eccellenza, ci porterà al cospetto di alcuni dei principali edifici resisenziali faentini progettati da Giuseppe Pistocchi: la propria abitazione; i palazzi Conti, Sinibaldi, Frassineti; casa Morri; palazzo Gessi. Lasciata la strada saliremo proprio al piano nobile di palazzo Gessi, oggi proprietà privata, per una visita speciale allo straordinario ciclo di affreschi relaizzatovi da Felice Giani nel 1813.
L’ultima tappa del nostro percorso sulle tracce della Faenza neoclassica coinciderà con il momento culminante dell’intera giornata ossia la visita di palazzo Milzetti, dal 2001 Museo Nazionale dell’Età Neoclassica in Romagna, straordinario edificio su due piani progettato da Giuseppe Pistocchi e terminato da Giovanni Antonio Antolini per il conte Nicola Milzetti. Negli interni, interamente dipinti a tempera su muro da Felice Giani e collaboratori, i colori brillanti si sposano perfettamente con le tinte smorzate degli stucchi per dar vita ad un vero e proprio capolavoro neoclassico dei primi anni dell’Ottocento.
Alle spiegazioni di Enrico Lucchese si affiancheranno, come sempre, le introduzioni storiche e gli ascolti musicali curati e illustrati da Valentino Sani, questi ultimi incentrati in particolar modo sulla figura del musicista faentino Giuseppe Sarti (1729-1802), compositore eclettico ed esponente di spicco della grande civiltà operistica italiana di fine Settecento – nel periodo che in storia della musica si è soliti indicare con il termine di «età classica» –, direttore per ben sedici anni dell’Opera di corte di San Pietroburgo durante il regno della zarina Caterina II di Russia.
€ 85 (min. 20 persone)
La quota comprende: pullman GT, pranzo, ingressi, visita guidata con ascolti
Tessera annuale obbligatoria di € 10 dell'Associazione Culturale In viaggio con le Muse
Enrico Lucchese
Valentino Sani